Riflessi d’estate

Il nostro specchio riflette una serie di incontri vivacizzanti negli spazi di Mirror in simbiosi con Ost. Pitanta

RIFLESSO 1: venerdi 08/07
18.30: vernissage ” Apparentemente Astratto” mostra personale di Arianna Ellero
https://www.facebook.com/events/1811818492381395/
19-22: dj set eclettico di Erik Starostin (Tsement)
https://www.facebook.com/Erik-Stratosferik-156132104498634/
https://soundcloud.com/erikstratosferik

RIFLESSO 2: giovedi 21/07
18.00: pomeriggio dedicato alla video arte con proiezioni di Silvia Maggi
http://www.silviamaggi.com/index.html

RIFLESSO 3: venerdì 22/07
18.30: “Passeggiata Effimera” di Elvezia Allari a cura di Eleonora Ambrosini
http://www.elvezia-allari.it/
19-22: dj set a 360° di Mustache
https://www.facebook.com/Mustache-473970452769770/?fref=ts

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In nomine panis…quanti significati in una pagnotta

Ed eccoci nell’ultima settimana di mostra l’attesissima presentazione della curatrice Cristina Del Mare che ci illustra i numerosi significati che si racchiudono in un buon pezzo di pane ancora caldo….in fondo anche le fotografie dell’evento. Buona lettura

” Pane Nostro quotidiano”, “Panem et circenses”, “Pane al pane, vino al vino”,  “Essere un pezzo di pane”, “Pane di sudore ha gran sapore“, “Buona compagnia è mezzo pane”, “Ogni domani porta il suo pane”… Basterebbero queste locuzioni per farci capire che il pane non è solo un alimento fatto di farina ed acqua ma,  per la sua centralità nel sistema alimentare di sopravvivenza è uno dei cibi più ricchi di carica simbolica, di significati rituali, un cibo nel quale si stratificano  sapienze antiche, valenze culturali, usanze locali. 

Rappresenta per l’uomo, più che ogni altro cibo, non solo il riscatto dalla fame, ma anche la sua capacità di dominare la natura. L’addomesticazione del grano, rivoluzione neolitica di 9000 anni orsono, la sua trasformazione attraverso la cottura e la lievitazione, adottata in Egitto diciotto secoli fa, vanno di pari passo con la civilizzazione dell’umanità. Il pane non esiste in natura, solo gli uomini sanno farlo, elaborando una sofisticata tecnologia che prevede una serie di operazioni complesse (dalla coltivazione del grano, alla lievitazione, alla cottura, etc). Come afferma Claude Levi Strauss, è l’indicatore che segna il confine tra il CRUDO e il COTTO, i poli opposti della contrapposizione tra NATURA e CULTURA.

La storia del pane scandisce quindi l’intera narrazione dell’umanità, un vero e proprio indicatore di civilizzazione, come solo pochi altri cibi possono vantare. Nei poemi omerici, l’espressione “mangiatori di pane” è sinonimo di “uomini”. Dietro ogni pane c’è una storia, storie di vita e di sopravvivenza, di abilità e passione. Frutto del lavoro e dell’ingegno dell’uomo, il pane contraddistingue specificamente la cultura alimentare mediterranea.  Potremmo dire, citando Fernand Braudel, che la nostra è una “CIVILTA’ DEL PANE”. Nel pane sono le radici della nostra stessa identità storica

Non può sorprendere pertanto che il pane sia stato oggetto di culto e simbolo in cerimonie rituali proprio nell’ambito culturale mediterraneo. Nella Grecia classica era rappresentazione di una divinità femminile, Demetra, la madre terra, la dea del pane, adottata poi dal culto romano come Cerere, “colei che ha in sé il principio della crescita”. Allegoria di fecondità per le culture antiche, traghetta il significato di tramite tra uomo e divino, diventando nella liturgia cristiana simbolo stesso della presenza di Dio tra noi. Il “pane eucaristico” che dà vita e salvezza, è incarnazione del divino che nutre l’anima dell’uomo e la rende eterna. Strumento della comunione eucaristica con la divinità il pane diventa nutrimento per eccellenza, del corpo e dello spirito. 

Emblema di comunione con il divino quindi, ma anche di abbondanza e condivisione tra gli uomini. Condividere il pane nella comunità degli uomini diventa segno di fratellanza e di appartenenza ad una comunità. Questo utilizzo simbolico nell’ambito sociale si è diversificato nel tempo. 

Il “pane bianco” dei convivi ricchi e aristocratici e il “pane nero” delle tavole contadine e popolari, indicava fino al secolo scorso la posizione sociale, l’ostentazione della ricchezza e del potere attraverso l’offerta alimentare.

Pane-cibo e pane-simbolo, quindi. Funzione di alimento e di “segno”. Pane come alimento primario per il corpo e pane come valore simbolico, nutrimento di civiltà, di speranza e di fede, oggetto di carità nel gesto di distribuzione, nutrimento dello spirito. 

Protagonista quotidiano dei nostri pasti, il pane oggi è un cibo pressoché scontato e a volte sottovalutato per la sua ovvietà. Il pane è diventato cibo abituale, tuttavia solo nei paesi mediterranei abituati fin dall’antichità a considerarlo alimento fondamentale di sussistenza. Eloquente è il termine “COMPANATICO” che assegna agli altri alimenti la funzione di “accompagnare” il pane, e implicitamente riconosce a quest’ultimo il ruolo prioritario. Da noi è sempre incluso nel “coperto”, mentre nei Paesi del nord Europa o nei Paesi anglosassoni bisogna ordinarlo apposta.

Il pane ha assunto anche la connotazione di diritti negati (come la “mancanza di pane” connessa alla povertà e alla guerra) di cattive abitudini e sprechi imperdonabili. Il valore metaforico straordinario del pane, quasi sacrale, fa del suo spreco un atto sacrilego che riflette noncuranza e inconsapevolezza, oltre che delle sue inconfutabili qualità nutrizionali, anche della sua potente forza significante.

Riportare l’attenzione alle molteplici valenze del pane è l’intento della mostra “NOMINE PANIS. Il valore del Pane tra Arte e Senso”, presentata alla Galleria Mirror di Vicenza, dal 12 settembre al 4 ottobre 2015Progetto realizzato in continuità con i temi di Expo 2015, ha proposto le creazioni realizzate da Elvezia Allari, dicate al pane come cibo per il corpo e come nutrimento delle necessità spirituali, morali ed etiche

Realizzati con pane raffermo riciclato, semi di grano, carta da panettiere, gli abiti scultura, gli accessori, i bijoux e gli objets du quotidien intendono recuperare l’importanza del pane attraverso una “ri-produzione artistica”, che in modo giocoso e inedito dia nuova vita e forma a un prodotto che possiedono radici antiche, come il pane appunto, e che oggi necessita una nuova rappresentazione per riconoscerne il significato. Pane come arte per riapprezzarne senso e valore. 

Un’ironica provocazione sulla capacità dell’intervento artistico come atto volontario di far riemergere il senso delle cose, anche le più ovvie e quotidiane come il pane, e di stimolare la riflessione sull’utilizzo consapevole di questo alimento prezioso, soffermando l’attenzione sulle dinamiche di “buone pratiche” che legano PRODUZIONE – RICICLO – ARTE.

La performance realizzata da Alessandra Schiarante, novella Demetra, “Madre dispensatrice”, costante nutrice degli uomini e della terra che donò all’uomo la conoscenza delle tecniche agricole e di panificazione, ha offerto a tutti i partecipanti l’inaugurazione un “dono di pane come seme di consapevolezza”, per poter condividere i diversi fragranti impasti polisemici, e rivalutarne le valenze nutritive, terapeutiche ed apotropaiche. Come dice un’antica espressione: “spezzare il pane della scienza”, far circolare il nutrimento spirituale o intellettuale; ossia mettere a disposizione di chiunque le proprie conoscenze, entrare in empatia con gli uomini, la terra, la storia, con l’universo tutto. Il pane come metafora della vita.

Cristina Del Mare

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NOMINE PANiS – Il valore del Pane tra Arte e Senso

Protagonista usuale dei nostri pasti, il pane è un cibo pressoché scontato e a volte sottovalutato per la sua quotidianità.  Eppure non si tratta solo di un semplice alimento di acqua e farina, ma di un cibo nel quale si stratificano sapienze antiche, riferimenti simbolici, valenze culturali, usanze locali.  

La storia del pane abbraccia l’intera narrazione dell’umanità, un vero e proprio indicatore di civilizzazione, come solo pochi altri cibi possono vantare. Dietro ogni pane c’è una storia, storie di vita e di sopravvivenza, di abilità e passione. Frutto del lavoro e dell’ingegno dell’uomo, il pane contraddistingue la cultura alimentare mediterranea.  Potremmo dire che la nostra è una civiltà del pane.

Il pane come elemento culturale e immateriale è allegoria di fecondità per le culture antiche e simbolo centrale nel rito eucaristico cristiano, è emblema di abbondanza e condivisione tra gli uomini. Pane come alimento primario per il corpo, quindi, ma anche pane come valore simbolico, nutrimento di civiltà, di speranza e di fede, oggetto di carità nel gesto di distribuzione. 

Il pane ha assunto anche la connotazione di diritti negati (la mancanza di pane connessa alla povertà e alla guerra) di cattive abitudini e sprechi imperdonabili. Il valore metaforico straordinario, quasi sacrale, del pane fa del suo spreco un atto sacrilego che riflette noncuranza e inconsapevolezza, oltre che delle sue inconfutabili qualità nutrizionali, anche della sua potente forza significante.

Riportare l’attenzione alle molteplici valenze del pane è l’intento della mostra “NOMINE PANIS – Il valore del pane tra arte e senso“, che si terrà negli spazi raffinati ed essenziali della Galleria d’Arte MIRROR a Vicenza, dal 13 settembre all’8 ottobre, a cura di Cristina Del Mare. 

Progetto realizzato in continuità con i temi di Expo 2015, vedrà una narrazione di opere realizzate da Elvezia Allari, artista vicentina di fama internazionale, dedicate al pane come cibo per il corpo e come nutrimento delle necessità spirituali, morali ed etiche. Realizzati con pane raffermo riciclato, semi di grano, carta da panettiere, gli abiti scultura, gli accessori, i bijoux e gli objets du quotidien intendono recuperare l’importanza del pane attraverso una “ri-produzione artistica”, che in modo giocoso e inedito dia nuova vita e forma a un prodotto che possiedono radici antiche, come il pane appunto, e che oggi necessita una nuova rappresentazione per riconoscerne il significato. Pane come arte per riapprezzarne senso e valore. 

Un’ironica provocazione sulla capacità dell’intervento artistico come atto volontario di far riemergere il senso delle cose, anche le più ovvie e quotidiane come il pane, e di stimolare la riflessione sull’utilizzo consapevole di questo alimento prezioso, soffermando l’attenzione sulle dinamiche di “buone pratiche” che legano PRODUZIONE – RICICLO – ARTE.

Durante la serata inaugurale una modella vestita di pane, generosamente fornito dalla Morato Bottega del pane, diventerà una novella musa per offrire assaggi di pane in forme inedite e dai gusti inaspettati offerti da ……..e accompagnati da calici di vino prodotto dalla cantina……

Inaugurazione sabato 12 settembre 2015 ore 18.30

Durante la serata è prevista una performance con un abito creato da Elvezia Allari, indossato da Alessandra Schiarante.

Buffet a cura de “La Locanda degli Ulivi” di Arcugnano e degustazione a cura dell’Azienda Agricola “Le Pignole”

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I dettagli che fanno la differenza

In ogni luogo esiste un’anima e ovviamente vorremmo portarne un poco anche nel nostro rifiugio che vogliamo che sia il più accogliente possibile. Mirror vi offre anche questa possibilità.

Per coloro che già visitando il nostro spazio ha scovato qualcosa di meraviglioso non solo da indossare e tra le molte proposte artistiche, anche parte dell’arredamento è in vendita! Vi ricordate ovviamente da artista, pensato e scovato da Elvezia Allari! 

Da noi quasi tutto si trasforma in ARTE DA VIVERE!

 

Dalla pagina bianca ai colori

Con un po’ di ritardo scrivo della vita a colori! Quella che si è inaugurata ufficialmente Domenica 22 febbraio con la mostra Interiors
Un’inaugurazione scoppiettante che ha visto la via piena di vita! In una serata in cui tutte le botteghe della via chiudono i portoni per il riposo settimanale, in cui le famiglie e le coppie passeggiano per il centro per riappropriarsi della città che durante la settimana si sente lontana… noi abbiamo aperto!
Sarebbe un po’ di parte nonché autocelebrativo dire quanto sia bello questo posto! Ma essendo di parte lascerò a voi il giudizio.
Specchiandovi nello specchio che trovate da Mirror, e non necessariamente una superficie riflettente, magari la vostra anima e i vostri sensi entreranno in sintonia con le copertine dei libri, delle opere esposte, dei gioielli d’artista. Offriamo questo ma anche delle semplici chiacchiere e vi aspettiamo per nuove esperienze che potrete vivere non di riflesso ma realmente.
Intanto vi lascio un po’ di foto, per scoprire quanto è piaciuto questo posto e capirete perché sono anche ansiosa di riavervi qui.

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Interiors

Titolo mostra S’inaugura domenica 22 febbraio alle ore 18 a Vicenza, un nuovo spazio espositivo in una delle vie a maggiore vocazione artigianale della città, in Contrà Porta Santa Lucia 16/18, Mirror è una galleria d’arte e uno spazio espositivo, a questa si affianca una libreria specializzata in edizioni indipendenti.

Lo spazio sarà aperto alle arti e si caratterizza per l’arredo d’artista, curato dalla nota creativa vicentina Elvezia Allari. L’arredo sarà caratterizzato dall’uso di oggetti rielaborati, che attraverso la fantasia e l’abilità dell’artista sono donate di nuova vita. In uno stile che  coniuga creatività e ricercatezza.

In occasione dell’inaugurazione n occasione dell’inaugurazione si terrà la mostra dell’artista Francesca Belgiojoso la quale proporrà i suoi più recenti photocollage. La mostra Interiors propone più di quindici opere che indagano il mondo interno femminile: l’intreccio di fotografie e illustrazioni d’epoca con ritagli di riviste contemporanee, dando forma a sogni e fantasie.

L’inaugurazione della mostra sarà preceduta alle ore 18.30 da una performance di Alessandro Bevilacqua dal titolo Mirrors. Il lavoro dell’artista e performer indaga sul rapporto con lo specchio, oggetto che riflette tutto di noi, ma ogni volta scoprendo solo una porzione di noi stessi.

 

LOCANDINA MOSTRA MIRROR DEFINITIVA

 

NOTE BIOGRAFICHE DI ELVEZIA ALLARI

Al lavoro artistico di installazione e alla progettazione di set teatrali, scenografie per eventi e per show room, case di moda e negozi di arredamento, Elvezia affianca una produzione sperimentale di design creativo con assemblaggi materiali anche vintage. Per la TREND di P. Bisazza ha realizzato una collezione di monili “AUREI” con tessere musive in foglia d’oro 24K; per INGLESINA ha realizzato una carrozzina d’ Autore, “LE PETIT NIDE”. Selezionata alla triennale textile di Bratislava 2006. Ha disegnato e realizzato per McArthurGlen Designer Outlets in collaborazione con A.N.G.E.L.O per il Vintage Fashion Festival 2014 abiti riprodotti come opere di wire couture . E’ presente in collezioni private e fondazioni in Italia e all’estero. Il suo lavoro percorre l’immaginario femminile con interpretazione ironica e divertimento linguistico.

NOTE BIOGRAFICHE DI FRANCESCA BELGIOJOSO

Laureata in psicologia presso l’Università Cattolica di Milano, è poi Assistente del fotografo della Magnum David Alan Harvey; durante il suo soggiorno a New York si è formata all’utilizzo delle PhotoTherapy Techniques con Judy Weiser, diventando in seguito sua assistente. Dal 2012 insegna e utilizza queste tecniche nella sua pratica clinica con adolescenti e giovani adulti presso lo studio ArteCrescita di Milano. Conduce workshop di formazione per fotografi, educatori e arteterapeuti sull’utilizzo della fotografia come strumento di crescita personale. Nel campo artistico comincia ad esporre nel 2012, nell’ultimo anno ha avuto varie esperienze espositive in tutta Italia e recentemente è stata selezionata come finalista per il Premio Arte Laguna 2015.

NOTE BIOGRAFICHE DI ALESSANDRO BEVILACQUA

Classe 1986, è performer e attore vicentino. Dopo aver seguito vari corsi di formazione, collabora con varie compagnie teatrali del Veneto. Dal 2010 studia il movimento con Annalisa Bannino, Lucy Briaschi e Tiziana Bolfe, partecipando anche alle loro produzioni. Dal 2011 con Chiara Bortoli svolge una ricerca sull’arte performativa e partecipa a numerosi progetti del Collettivo Jennifer rosa, in Italia e all’estero e in contesti urbani. Mirror è stato presentato in prima assoluta entrata d’emergenza 2013 a Vicenza. Nello stesso anno presso la Emerson Gallery  di Berlino e all’edizione 2013 di Pulsart ed ancora presso Caos Gallery – rassegna “for men only – politicamente scorretto” a Mestre.

Nel 2014 è stato ancora proposto per la rassegna Danse & move del Teatro Spazio Bixio di Vicenza e nella città berica ancora per la rassegna Sguardi tenutasi in Basilica Palladiana. Ancora nel 2014 è stato presentato persoo la Vetrina Anticorpi xl in programma a Ravenna e a Crash test festival  a Valdagno, in questa occasione ha ricevuto la menzione speciale al progetto.