– 1 mese

Il countdown comincia freneticamente e manca meno di un mese alla chiusura di quello che era il mio sogno.

Lo specchio di Mirror si è infranto in numerosi pezzi che lasceranno delle cicatrici piuttosto profonde.

Anni belli e faticosi, pieni di gioia e di amarezza. Persone che ho avuto modo di conoscere e apprezzare ma anche persone che non voglio più vedere in vita mia. Tutto e il contrario di tutto e adesso che manca davvero poco all’inevitabile cerco di farmi un’esame di coscienza e di analizzare le cause che mi hanno purtroppo portato a questo risultato.

L’idea era quella di offrire alla città che mi è capitata in sorte un posto diverso in cui trovare bellezza e perché no, anche prezzi accessibili per portare la propria idea di bellezza nella quotidianità. Mostre a cadenza mensile, eventi collaterali, libri e design del gioiello. Evidentemente tutto questo non è bastato.  Non ho fatto questo posto esclusivamente per coloro che sono già all’interno degli eventi cittadini, ma soprattutto per cercare di avvicinare quelli completamente estranei a tutto ciò ma ho fallito.

Del resto se amici intimi mi dicono che preferiscono comprare libri su amazon piuttosto che uscire di casa e recarsi in una qualsiasi libreria, se le mamme e i papà trascinano via i figli spaventati che possano entrare in contatto con dei libri asserendo tra l’altro che a casa ne hanno già parecchi, la missione delle librerie e anche di quello che a scuola dovrebbero insegnare è persa. Molto invece mi hanno chiesto che ci faccio a Vicenza, che un posto del genere si potrebbe trovare a Parigi o altrove, ma ovviamente da buoni italiani frequentiamo questi luoghi non nella nostra città ma proprio all’estero, facendo i fighi perché si scoprono posti unici. 

Insomma l’amarezza è tanta come la delusione, ma almeno posso dire di averci provato. 

Ultima precisazione: chi mi ha chiesto se dopo questa esperienza mi metterò a fare dell’altro… la risposta è NO! Se qualcuno fosse così pazzo o presuntuoso da pensare di poter fare la differenza e intraprendere un’esperienza simile e vorrà avvalersi di me, posso valutarlo ma mai più senza un riconoscimento economico, sia chiaro!

Addio a tutti coloro che si sono riflessi nello specchio lucido di Mirror e buona sorte.

Grazie a coloro che hanno voluto far parte della vita di Mirror. 

Carte Armate

I lavori di Edoardo Zamponi si sviluppano su due fronti: i quaderni veri e propri e singole opere, che con i quaderni entrano in relazione attiva e feconda.

Siamo di fronte a quaderni, bloc-notes, pagine e a lavori più complessi, dove taccuini e quaderni si appoggiano e si integrano al loro supporto, costituendo un’opera unica e aperta.

Nei quaderni veri e propri, la pagina sollecita altre pagine, richiamando e trasformando forme e organismi, che evolvono nello spazio e nel tempo; ne risulta una stratificazione, non nel senso dello spessore che si accumula sulla superficie, ma in quello della ripresa nel tempo delle trame.

La tensione si espande da ogni singola forma: il piccolo formato racchiude in un breve spazio quel che potrebbe espandersi in un grande spazio e le pagine, simili a microtrame, si formano e continuamente si de-formano.

La trama, ovviamente, è un fatto tecnico, prima ancora che estetico; è il risultato di una cura rigorosa, che utilizza svariate tecniche compositive: vi si trova il collage, il frottage, così come presente è l’uso della bruciatura della pagina, della cera, del pastello, dell’inchiostro e della sanguigna. EZ utilizza diffusamente materiali poveri quali il caffè, la ruggine, la limatura di ferro e altrettanto diffusamente li fa incontrare con strumenti più tradizionali: la china, il pennarello, il carboncino, la carta da pacchi.

Associabili alla fragilità della carta, materiale sottile e flessibile, ma anche alla forza – all’energia di una consistenza armata, che attraversa la pagina e vi scava solchi, macchie e linee, talora rabbiose – i lavori di Edoardo Zamponi si presentano vitalissimi nel loro proliferare in molteplici contenuti espressivi.

Se arma rappresenta «qualsiasi oggetto di cui l’uomo si serve come mezzo materiale di offesa o di difesa», ciò che le Carte Armate trattengono è precisamente questa necessità di difendere il loro centro profondo – la loro intensità – nelle forme di un lavoro paziente, insieme raffinato e rigoroso.

La mostra è aperta fino al 4 febbraio 2016, con i seguenti orari: dal martedì al sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30

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Eh si la gente è proprio strana

Sabato 10 settembre 2016, alle ore 18,30 si è inaugurata la mostra People are strange, a cura di Teresa Francesca Giffone e in collaborazione con Spazio 6 di Attilio Pavin. Protagonisti saranno gli scatti urbani di Ruggero Ruggieri e Giorgio Mereghetti, che attraverso il linguaggio personale della street photography ci portano tra le affollate avenue americane ma anche in luoghi non immediatamente riconoscibili ma che ci trasportano in un luogo da scoprire.

Cosa ci colpisce mentre percorriamo il nostro tragitto quotidiano? Notiamo gli altri o siamo troppo concentrati nel nostro tran tran?

La street photography infatti, più di altri generi, si pone come studio sociologico mostrandoci i cambiamenti in atto nella società e tra le persone. Evidenziando le grandi problematiche che affliggono il nostro essere in una voglia da un lato di fare parte di questa realtà e dell’altro di avere un mezzo per sfuggirla e appartenere in un mondo in cui non conosciamo i confini e le distanze.

Utilizzando le parole di Jim Morrison “La gente è strana quando sei uno straniero. I volti ti guardano disgustati quando sei solo. Le donne sembrano malvagie quando non sei benvoluto. Le strade sono diverse quando sei giù. Quando sei strano, i volti vengono fuori dalla pioggia. Quando sei strano, nessuno ricorda il tuo nome.”

Anche noi siamo strani e veniamo giudicati e indagati in ogni nostro gesto o iniziativa. Ma non per questo dobbiamo smettere di essere quello che vogliamo essere…

In fondo la galleria con le immagini della mostra.

 

Ruggero Ruggieri

Sono cresciuto nell’ambiente fotografico trevigiano, qui ho mosso i primi passi come fotografo free-lance per il quotidiano La Tribuna di Treviso. Se il lavoro di reporter e l’attenzione per la presa diretta della realtà mi hanno trasmesso la passione per la fotografia, gli studi universitari di architettura hanno influenzato la mia ricerca formale. Nelle mie fotografie esploro l’ambiente metropolitano sia da un punto di vista formale (architettonico/urbanistico) sia da un punto di vista antropologico. Il 2004 segna l’inizio delle esposizioni fotografiche di rilievo, con la partecipazioni a mostre collettive e personali. A Treviso presso i seguenti spazi: Ist. Arti Visive Le Venezie, Ca’ dei Carraresi e Palazzo Bombe – Fondazione Benetton, Galleria Il Battito d’Ali, Gu – Sa smart gallery Archivio di Stato, Treviso fotografia off, Palazzo dei Trecento; A Venezia presso i seguenti spazi: Galleria Spazio Aperto, Mondadori Grandi Eventi e Festival delle Arti, a Trento e Caltanissetta; A Mestre nell’ambito del Marghera Photo Festival e Photo Market Gallery; A Vittorio Veneto presso la Galleria Parentesi; A Vienna presso l’Istituto Italiano di Cultura;  A San Donà di Piace presso la Galleria d’Arte Contemporanea; A Bassano del Grappa nell’ambito della Biennale di fotografia e in occasione della settima edizione di Trevigiano Fotografia. Ho collaborato, tra gli altri, con Jean-Claude Mocik, video-artista francese già direttore del dipartimento cinematografia di Fabrica e responsabile de I.N.A.  (Istituto Nazionale Audiovisivi di Francia), Angelo Accardi, pittore, Gigi Masin musicista e compositore, Alessandro Leo musicista e Roberta Barizza reader.

FB: ruggero ruggieri fotografo

Inoltre potete trovare informazioni seguendo questo link

Giorgio  Meneghetti

Nasce e si forma a Vicenza. Imprenditore è attualmente socio di Spazio6. La passione per la fotografia è iniziata dal guardarsi attorno, ascoltando le vibrazioni che la strada ci regala attraverso attimi di vita quotidiana

La possibilità che di fermare il tempo, con lo scopo di documentare il mondo in cui viviamo e le nostre sensazioni, tutto questo in uno scatto fotografico.

Lo potete trovare su Flickr

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Ferie per la ricerca di energia solare

Dal 15 al 29 agosto Mirror chiude per le sospirate vacanze.

Dal 30 agosto al 9 settembre saremo aperti con orario ridotto per prepararci alla prossima esposizione.

Auguriamo a tutti voi che in questo momento state leggendo questo post un buon riposo, se anche voi siete in ferie oppure buon rientro.

illustrazione di Chiara Bettega

Apparentemente astratto

 

Sarà inaugurata venerdì 8 luglio 2016 alle ore 18:30 presso Mirror a Vicenza la mostra dal titolo Apparentemente Astratto personale di Arianna Ellero. La pittrice friulana nata a Udine dopo la sua formazione in città natale, si trasferisce prima a Berlino e poi in Svizzera.  Le sue opere di grandi dimensioni riprendono lo stile inconfondibile di interpreti come Rotko per la tecnica a “campi di colore, Pollok per la pittura d’azione, Kandinsky per la padronanza dell’uso del colore. Durante il periodo berlinese viene ad affermarsi la sua forza artistica e la massima espressività dei suoi lavori, in questo momento infatti le vengono commissionati i primi quadri fra cui una copia di “Centri concentrici” di Kandinsky. L’artista pur non amando fare copie trae da questo esercizio un potente spunto che sarà alla base delle sue ricerche e successivi studi sul colore. La pittrice è l’interprete attuale di quello stile e di quella tecnica che definiamo come pittura astratta, che è semplicemente il risultato di quel rituale che avviene durante l’esecuzione dell’opera: cioè il compenso materiale da noi fruibile che viene creato con l’impulso energico dei sentimenti, dal movimento influenzato dalla  pittura d’azione, dalla forza della creazione. Le opere dell’artista sono una miscela di ingredienti naturali come sabbia, terra, roccia che unite a pigmenti diventano il suono dell’anima delle forme. Nella pittura astratta le forme esistono quanto in qualsiasi altro stile, alla base troviamo una progettazione diversa senza calcoli precisi ma sempre una struttura che andrà a costruire la composizione complessiva che nasce da quella necessità e quel bisogno d’espressione. Sarà possibile confrontarsi con il risultato della creazione dell’artista, che diventa il vero e proprio mediatore fra l’espressione della natura davanti  all’interpretazione dell’uomo.  La video-installazione abbinata all’esposizione, documenta la performance dell’artista che sulla musica inizialmente lenta e preparatoria si trasforma in un ritmo calzante che accompagna gli impeti spontanei, le danze e la realizzazione dell’opera. Questa mostra è dedicata all’espressività, all’istinto primordiale che scatena la pittura, alla forza del colore, alla natura che diventa astratta e all’astratto che prende forma. Come interpretiamo l’astratto? “Apparentemente astratto” intende essere uno strumento per  leggere e guardare oltre la tela, scatenando la fantasia e stimolando un’esperienza sensoriale e visiva unica tralasciando il solito significato globale che viene suggerito dal disegno e dalla rappresentazione più precisa della realtà, ma ricercando un’interpretazione personale che renda possibile una visione più intima dell’astratto.

La mostra è a cura di Roberta Paciolla

Inaugurazione: venerdì 8 luglio ore 18.30 aperta fino a martedì 9 agosto 2016

Orario di apertura: dal martedì al sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30, chiuso la domenica e il lunedì;

Eventi collaterali: Venerdì 8 luglio ore 19.00 – 22.00 Dj set Erik Stratosferik; Giovedì 21 luglio ore 18 proiezione video art di Silvia Maggi; Venerdì 22 luglio ore 18.30 passeggiata effimera di Elvezia Allari; ore 19 fino alle ore 22 Dj set Mustache.

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Personal Relations – Una mostra internazionale di ritratti in miniatura

This is Not Art [QuestaNonÈArte]

Ciao a tutti!
Dopo circa tre anni stiamo tornando nella scena vicentina con una notizia fantastica!

Questa Non È Arte (This is Not Art) e la galleria Mirror di Vicenza sono partner della mostra internazionale: ‘Personal Relations – an international touring miniature-portrait exhibition’.

Personal-relations-international-exhibition-London-TheHague-Vicenza@thisisnotartSi tratta di una fantastica iniziativa promossa dalla galleria londinese hARTslane: una mostra itinerante che porterà i diversi collettivi fuori dai propri confini nazionali.
La mostra sarà allestita a Londra alla The Cello Factory a dicembre 2016 e viaggerà in Europa; prima tappa in Olanda nel febbraio 2017 presso la galleria/spazio The Hague di Pulchri; seconda tappa Italia ad aprile- maggio 2017 preso lo spazio/galleria Mirror di Vicenza. Stiamo lavorando per coinvolgere altri Paesi ospiti, ma aspettiamo ancora un attimo a svelarveli!

Cristiana Bottigella & Tisna Westerhof sono le curatrici del progetto, co-fondatrici e direttrici di hARTslane, uno spazio artistico sperimentale a Londra. Sono state le curatrici di progetti artistici…

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Panorami impossibili

Viene inaugurata il 14 maggio da Mirror, alle ore 18.30, la mostra dal titolo “Panorami impossibili”, omaggio alle “Città invisibili” di Italo Calvino con 4 interpreti provenienti non solo dal campo delle arti visive ma anche dal mondo della musica.  Il testo è fonte di sconfinate ispirazioni motivo per cui sono stati assemblati lavori dedicati allo stesso filo tematico: l’artista  Arianna Favaro  vive a Milano, illustratrice, insegnate di storia dell’arte a tempo pieno e architetto per formazione ha creato una serie di 12 illustrazioni che percorrono le città impossibili di Italo Calvino oltre che la serie “Mappe del nuovo mondo” ideata su delle piante di città. Inoltre propone le sue città anche su oggetti di design come porta riviste e porta oggetti. Dirigendoci verso il distinto mondo dell’incisione abbiamo una serie di 15 opere omaggio al testo di Italo Calvino eseguite a 4 mani: interpreti Gabriele Genini e Sara Vettori membri dell’associazione 47rosso con sede a  Firenze.

Gabriele è pittore, disegnatore e incisore, svizzero del Ticino per nascita ma toscano d’adozione ha conseguito il diploma di fumettista a Milano per poi specializzarsi in pittura all’Accademia di Firenze dove ora lavora nel suo atelier nel centro storico. E’ protagonista di diverse mostre collettive in Francia, Svizzera e Italia. Grazie al contributo di Sara Vettori  nata a Firenze, specializzata in tecnica d’incisione presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze  e appassionata alla musica; il duo ci proietta nelle città adattandole a strutture di città autentiche facendo emergere due stili e due personalità diverse che si accomunano nella tecnica calcografica e in quella xilografia. L’esposizione gode anche di accompagnamento sonoro ideato da Edwin Lucchesi chitarrista psichedelico che ci propone in sottofondo una traccia audio digitale con  voce narrante, ricca di suoni e rumori ambientali manipolati che rendono ancora più concrete le città fantasma.

Questa mostra propone l’esposizione di opere visive e figurative ispirate e adattate al testo letterario, volendo sottolineare lo stretto legame che può instaurarsi fra arte visiva e letteratura. Tema focale sono le 55 città, descritte durante i viaggi del mercante veneziano Marco Polo in Estremo Oriente, testo scritto nel 1972 da Italo Calvino autore d’avanguardia del 900, che ci propone una rivisitazione in uno stile serrato e quasi matematico chiamato combinatorio del testo enciclopedico geografico “Il Milione”. Il libro “Le città invisibili” è composto da diversi dialoghi fra l’ambasciatore Marco Polo, alle direttive del sovrano Kubli Kan, che lo ingaggia nella descrizione delle città del suo impero conquistato come in una partita a scacchi senza saperne le regole. L’esploratore parla di città reali e irreali,  giuste e ingiuste, felici e infelici, città trappola, città sospese, città doppie, città in movimento, città visibili col pensiero.

Le città arcaiche si fondavano dopo la consultazione dell’oracolo su volontà divina, i colonizzatori venivano guidati allo spostamento grazie alle predizioni, innescando la nascita delle polis: città-stato, emblema di eguaglianza e democrazia con funzioni precise e spazi dedicati al governo, al culto e alle attività economiche come gli scambi commerciali: fattore dominante dei viaggi per secoli. L’espansione e il controllo territoriale, inoltre, è sempre stato ambizione degli imperatori antichi ma obiettivo sempre attuale dei governatori dei giorni nostri. Ora le città sono diventate megalopoli così espanse tanto da scacciare l’ambiente naturale, sembrano forti e inarrestabili ma in realtà sono sistemi tecnologici molto fragili che potrebbero entrare in crisi facilmente. Le grandi città possono essere quasi invivibili e caotiche, questa è una delle tante motivazioni per cui desideriamo  viaggiare:  ci allontaniamo dalla routine quotidiana per poi ritrovarla al ritorno arricchiti dagli innumerevoli ricordi di viaggio. Le “Città invisibili” di Italo Calvino permette di inoltrarsi sulla via del viaggio più intrinseco che esiste, il viaggio nelle città della memoria.

Le città non sono solo mura, piazze, grattacieli, strade, vie ma bensì: sentimenti, ricordi, memorie, scambi: sono il racconto dei nostri viaggi.

Quello che ci aspettiamo viaggiando è conoscere ciò che ci aspetta, ciascuno di noi può arrivare da diverse vie; arrivando in un posto nuovo il tempo è già passato, in quanto il presente diventa passato ricco di esperienze già vissute e il futuro potrebbe diventare un passato diverso in base a ciò che si farà dopo. Il tempo viene così meticolosamente  scandito che il miglior viaggio da fare è quello senza orologio.

NOTE BIBLIOGRAFICHE: Italo Calvino, Le Città invisibili, Oscar Mondadori

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Sketchcrawl a Vicenza

La Galleria Libreria Mirror di Vicenza nell’ambito della mostra Appunti di viaggio – 14 urban sketcher a Vicenza, in programma fino al 7 maggio, promuove una lunga mattinata di sketching nel centro storico di Vicenza

L’appuntamento è previsto per sabato 30 aprile 2016. La partecipazione è libera.

La città di Vicenza offre ai carnettisti numerosi scorci che rendono la cittadina una vera e propria perla del Rinascimento.

L’architetto Andrea Palladio, sotto l’impulso dei suoi numerosi committenti, ha manipolato l’aspetto della vie del centro storico e dei suoi palazzi, donandole l’aspetto che la caratterizza anche oggi.

Con la loro sensibilità e fedele allo stile che li caratterizza, ogni carnettista potrà lasciarsi ispirare dagli scorci e dal brulichio della vita della cittadina, colta in un sabato mattina di primavera.

In caso di mal tempo lo Sketchcrawl verrà posticipato alla settimana seguente.

Il programma è il seguente:

  • ore 11.00 ritrovo presso la Galleria Libreria Mirror in Contrà Porta Santa Lucia 16/18 e visita alla mostra;
  • ore 11.30 partenza dalla Galleria per raggiungere il vicino centro storico e i maggiori punti di interesse;
  • ore 13.00 pausa pranzo;
  • ore 16.00 ritrovo in galleria per confronto sui carnet compilati durante la mattinata

Ai partecipanti, che non conoscono la città, verrà consegnata una mappa del centro storico di Vicenza con la segnalazione dei luoghi di particolare interesse storico artistico e ricco di scorci.

Per informazioni

mirrorvicenza@gmail.com

Evento FB

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Sketch di Roberto Cariani

Ubik si racconta

Giunti a metà percorso della mostra Happy Nude Year, presso la Galleria Libreria Mirror gli artisti, Francesca Sarah Toich e Andrea Santini dell’Associazione Culturale Ubik, si raccontano.

L’appuntamento a ingresso libero è previsto per domenica 7 febbraio alle ore 18 presso la sede della mostra.

La mostra racconta due lavori diversi ma uniti dalla tecnica utilizzata. Se da un lato il visitatore potrà vedere l’esito fotografico degli studi realizzati in collaborazione con l’Accademia di Venezia, dall’altro invece saranno esposti studi fotografici in ci si racconta la storia di Cenerentola. Il tutto nella sua visione erotica. Gli artisti saranno a disposizione del pubblico presente per rispondere alle domande e far vedere il processo creativo e parlare della scelta delle opere elaborate.

La galleria aprirà eccezionalmente  domenica 7 febbraio alle ore 17.

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L’arte sulla pelle

Il mio contributo sulla mostra in corso da Mirror su “Questa non è arte”

This is Not Art [QuestaNonÈArte]

La pelle è una superficie sensibile alla luce, una materia morbida che si è affermata nel linguaggio artistico tra il 1973 e il 1974 mettendo al centro il corpo umano come soggetto e oggetto del fare artistico. Naturalmente tali pratiche sono state utilizzate anche dai grandi movimenti artistici del ‘900 come surrealismo e dadaismo.

Quindi anche la ricerca di Francesca Sarah Toich e Andrea Santini dell’Associazione Culturale Ubik si pone in questo atteggiamento artistico, mettendo al centro il corpo femminile nudo, con tutte le sue connessioni e contraddizioni, con tutto quello che spesso nudo significa.

Dalla ricerca della luce e delle immagini, debitamente scomposte, il corpo nella loro ricerca diventa schermo. Lavori che non si vogliono porre come opere ma innanzitutto come studio.

Queste prime considerazioni sono il principio della ricerca che è visibile attraverso le opere esposte presso laGalleria Libreria Mirror di Vicenza, fino al20 febbraio…

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