Ad Oriente dell’illustrazione…

Trentacinquesima edizione della Mostra internazionale di Illustrazione per l’infanzia di Sàrmede!

Chi mi segue non ha più bisogno si spiegazioni su cosa sia questa fantastica mostra. Ma domenica è stata l’ultima volta che ci vado con un occhio da “addetta ai lavori”, ma posso anche affermare che forse nella prospettiva, sempre triste di chiudere, mi sono goduta l’atmosfera della mostra e dell’aver rivisto un’amica artista impegnata in un workshop.

Una mostra che parla di Oriente, anzi soprattutto di Giappone che è il Paese ospite d’onore attraverso una mostra ad hoc e tanti ospiti. Ma come al solito il primo piano ci offre la mostra di Philip Giordano che nel suo sangue custodisce l’Oriente ma conosce alla perfezione anche l’Occidente. Nato in Liguria da madre filippina e padre svizzero, la sua vita non poteva non essere all’insegna dello spostamento. Attualmente vive in Giappone e la sua arte esprime perfettamente queste lezioni di vita. Collabora con riviste, musei, fondazioni, case editrici internazionali. Ha vinto numerosi premi tra cui quello più recente è il Premio Andersen nel 2017 con il libro “Il pinguino ha freddo“. Il suo stile si adatta perfettamente tra uno stile complesso e tecniche superbe a uno più semplice ma leggibile dalle età più piccole. Da citare soprattutto le bellissime edizioni realizzate con il testo di Giovanna Zoboli per TopipittoriQuando il sole si sveglia” oppure “Nel cielo – Nel mare“. Oltre che stupende edizioni curate per il mercato giapponese, che spero prima o poi arrivino anche in Italia. Qui proprio gli elementi di contraddizione della civiltà come quella giapponese, tra elementi della tradizione ed elementi di estrema modernità.

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Panorama ci porta nell’universo dell’illustrazione mondiale e nelle belle collaborazioni che si creano tra case editrici italiane e illustratori stranieri, naturalmente anche nelle case editrici internazionali che non possono certo mancare in una mostra di questo livello.

Ecco per voi una piccola selezione di quelli che maggiormente mi hanno colpito:

Clotilde Perrin dalla Francia che per la Franco Cosimo Panini illustra “Cattivi come noi” e “Buoni come noi“. Se nel primo scopriamo le vere identità di ogni cattivo che per ogni fiaba che si rispetti dobbiamo trovare, oltre a scoprire il destino di ognuno che è stato rapito e le immancabili ricette delle streghe. Nel secondo libro scopriamo i veri segreti della bontà! E naturalmente le fiabe di cui sono i protagonisti.

La scoperta di quest’anno è stata la cilena Francisca Yanez, che sarà presente con due progetti. Da un lato in “Versos una casa” della casa editrice Messicana ma che ha una base europea anche in Spagna a Barcellona (forse avrei dovuto dire Catalogna). Come si intuisce dal titolo è un libro dedicato al posto che per un bambino, ma oserei dire anche per l’adulto è il luogo per antonomasia dei ricordi. La casa piena di oggetti, angoli e in cui in ogni stanza viene creato un ricordo. Un libro illustrato di poesia prezioso.

Di lingua francese invece il libro scritto da Martine Laffon e illustrato da Mayumi Otero, pubblicato dalla casa editrice Le fourmis rouges. Si tratta della storia di quattro giganti che intraprendono un grande viaggio e si occupano ognuno di un regno della terra. Una vera e propria cosmogonia che invita tutti a scroprire il mondo. L’illustratrice tra l’altro ha un gusto impeccabile nel realizzare libro Pop – Up, per questo vi invito a scoprire il suo sito ricco di informazioni e immagini dei suoi lavori.

Per la casa  editrice italiana Le lettere ecco invece la storia de Il Bambino e la soffitta. Se abbiamo un poco di coraggio non possiamo certo resistere alla  tentazione di scoprire i possibili tesori che potrebbe custodire e sono lì in attesa che qualcuno se ne occupi, li scopra! Quindi meglio di un bambino direi che non esiste nessuno. Bello lo stile dell’illustratrice Maja Kastelic che è anche autrice in questo caso.

Gioia Marchegianiper Topipittori invece illustra “Il campanellino d’argento” scritto da Maria Lai. La storia è ambientata in Sardegna e la protagonista è una capretta magica che conduce il pastorello ad un magnifico tesoro. Una storia che è giunta fino ai nostri giorni in varie versioni. Le illustrazioni di Gioia Marchegiani restituiscono perfettamente l’atmosfera dell’isola e il suo forte connotato naturalistico.

Sempre edito daTopipittoriè “La bambina e il gatto”  scritto da Ingrid Bachér e illustrato da Rotraut Susanne Berner. La storia ha per protagonista una bambina che rimasta da sola a casa ha paura quando sopraggiunge il temporale. L’unico che è con lei è un gatto che si trasforma in un leone mangia saette. La paura e le sfide che anche da piccoli dobbiamo affrontare e superare. Lo stile della sua illustratrice ha qualcosa che affonda proprio nelle radici di quest’arte meravigliosa che è l’illustrazione, trovando ispirazioni in Walter Trier e Wilhelm Busch.

Ma quest’anno Sàrmede offre anche al fumetto un posto nella ricca esposizione, con i migliori esempi provenienti dall’Italia, dalla Germania e dalla Francia.

Ma andiamo finalmente a scoprire il mondo di C’era una volta in Giappone:  Mukashi Mukashi

E proprio quest’espressione introduce il lettore nella dimensione della fiaba, perché Mukashi Mukashi altro non significa che c’era una volta. Tanti i progetti nati appositamente per questa mostra, dal bell’albo illustrato che porta il nome della sezione, pubblicato da Franco Cosimo Panini, gli haiku illustrati dagli allievi di due corsi svolti proprio a Sàrmede, il memory giapponese edito da Else edizioni con la tecnica della serigrafia. Oltre che ad una sezione di libri illustrati giapponesi, un po’ ostici se non si conosce la lingua, ma come al solito le immagini abbattono tali barriere.

Ma cominciamo dal libro che è nato dalla collaborazione tra la Scuola Internazionale di Sàrmede e i meravigliosi artisti artisti coinvolti. Le otto fiabe proposte sono state adattate da Giusi Quarenghi, mentre gli artisti coinvolti sono Susumu Fujimoto,Kotimi, Junko Nakamura,Satoe Tone, Mara Cozzolino,Philip Giordano, Simone Rea e Valeria Petrone. Una particolare predilezione per Mara Cozzolino, compagna di numerose avventure, cominciando dallo scorso anno che l’hanno vista protagonista di una lunga personale qui in galleria. Quindi proprio approfittando della sua presenza a Sàrmede per un laboratorio ho colto l’occasione per rivederla, purtroppo per restituirle le sue bellissime incisioni e per prendere la mia copia del libro con tanto di autografo chiaramente. Artisti diversi che hanno interpretato secondo il loro stile le fiabe affidate loro e chiaramente con tecniche diversissime. La sera tornata a casa con il mio bottino tra le mani, ho già letto al mio bambino ancora in pancia tutte le 44 pagine con le storie che custodisce. Una bella descrizione è stata fatta sul blog Kira Kira, che vi linko!

Altra parte del bottino è stato il memory giapponese, serigrafato a due colori da Else edizionicon 12 mostri e spiriti giapponesi, illustrati questa volta da 6 artisti giapponesi Nana Furiya, Kotimi, Hitomi Murakami, Kiyo Tanaka, Kouki Tsuritani, Kumiko Yamamoto. Il pomeriggio seguente ho fatto la mia sessione di memory scoprendo le nature dei vari mostri e dei vari spiriti. Anche in questo caso vi lascio alla puntuale recensione da parte di Kira Kira!

L’ultima sezione della mostra è un tema di grande attualità che come ci ricordano gli stessi organizzatori purtroppo sempre più bambini sono costretti a vivere: Pianeta Migrante che tra l’altro è il titolo di libro francese (consigliato dai 12 anni) che tratta l’argomento anche attraverso l’ausilio dell’illustrazione. Molti i modi per parlare di un argomento spesso scomodo. Sicuramente la mia attenzione è stata subito attirata dalla proposta diFrancisca Yanez, incontrata anche in precedenza. Propone un’istallazione intitolata Da un paese senza nome, composta da un lato da passaporti che invece di riportare i soliti, freddi dati di un passaporto tipico riportano quelli che un bambino sogna e spera. Il tutto circondato da figurine di carta, tutte diverse che fanno parte anche dell’infanzia della stessa illustratrice.

Altra pubblicazione importante riguardo questo delicato tema è quello edito da Orecchio acerbo, dal titolo Dall’Atlante agli Appenni N.E. (dai 9 anni). Una trasposizione moderna dalla penna di Edmondo De Amicis, in cui l’autrice Maria Attanasio parte per parlare della tematica della ricerca di se stesso e della propria famiglia, di un ragazzo che affronta questa ricerca affannosa andando affrontando il profondo mare e l’ignoto.

La mia mattinata a Sàrmede finisce con Mara, ma prima di tornare a casa una nuova scoperta mi aspetta nella Marca trevigiana…al prossimo post

Bianca come la neve

Sabato 11 novembre alle ore 17.30 si svolgerà l’appuntamento conclusivo per Mirror.

La protagonista di questa esposizione sarà Anna Masini, in arte Ninamasina, illustratrice che ama fare e progettare libri, sperimentando molteplici dimensioni delle immagini e del disegno. In esposizione ci saranno innanzi tutto alcune tavole realizzate per il suo ulitmo libro, Questa notte ha nevicato, uscito lo scorso ottobre per la casa editrice Topipittori, dove un appassionante dialogo tra fotografie e disegni racconta di una sorprendente mattina di neve in città.

Anche se la strada è la stessa di ogni giorno, la città avvolta dal manto bianco appare nuova e tutta da scoprire.

La mostra comprenderà anche le tavole e i libri illustrati autoprodotti Red Boots, che sin dall’inizio dell’avventura di Mirror hanno fatto parte delle proposte del bookshop.

Red Boots è un’etichetta di self-publishing aperta da Anna Masini nel 2014 e giunta da poco alla sua sesta pubblicazione, per cui l’autrice scrive, disegna, progetta e realizza piccolo albi illustrati rilegati a a mano e in tiratura limitata.

Durante la serata di inaugurazione l’autrice sarà a disposizione per la firma dei suoi libri.

L’esposizione resterà aperta fino al 9 dicembre 2017, data di chiusura dello spazio.

Orari: dal martedì al sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30

Ingresso libero

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Oltre

Oltre – mostra personale di Valentina Rosset

Durante un lungo viaggio in treno, ci sarà capitato di accostarci al finestrino scrutando il paesaggio in rapido cambiamento, nelle orecchie il rumore costante della sua corsa sulle rotaie, in attesa della prossima fermata. Così il finestrino incornicia paesaggi diversi, ma talmente velocemente da non poterci soffermare realmente su nulla.

Un paesaggio che subisce cambiamenti continui e il finestrino non ci lascia il tempo di farci andare OLTRE.

Accostandoci ai lavori di Valentina Rosset, si ha la sensazione di poter fermare la corsa di questo treno e andare al di là delle immagini. Non legati tra loro da un comune tema, sono però caratterizzati da giochi di rimandi, in cui il tratto cambia e si evolve e così l’artista compie un passaggio di vera introspezione.

Le superfici accennate e sfumate con la matita colorata, fluttuano sul foglio, espandendosi e muovendosi nello spazio. Così le superfici acquatiche, composte da colori cristallini le cui onde si infrangono contro una spiaggia assente e silente.
Ma la presenza umana? Il nostro treno, guidato dal conducente che è il nostro sguardo si posa anche su questo abitante sempre più distratto. Il blu spesso ci segue tornando con il suo colore felice in molte composizioni di Valentina: dalla ragazza scarmigliata, una moderna medusa che emana dalle sue ciocche il favoloso blu, una larga pennellata di questo colore che crea il terreno dal quale si staglia un traliccio che espande i suoi fili in un orizzonte vago, ancora il blu che si divide lo spazio con un ramo spoglio ma che si avvicina lentamente ed inesorabilmente le sue estremità verso l’orizzonte. Per arrivare all’uomo che è parzialmente immerso in questo stesso colore

La forza del colore rosso è invece espressa nel lavoro in cui Valentina dona, ad una donna, non solo un bellissimo fiore appuntato tra i capelli ma un turbinio di pennellate che donano al viso anche una corporeità.

Lo stile pulito di Valentina Rosset si adatta e risalta anche nelle tavole in cui l’unico tratto è quello nero, un unico segno che ci racconta di libertà, della bellezza diversa della modernità, delle impressionanti giochi di ombre e dei paesaggi frutto della natura ma anche dell’intervento dell’uomo.

In questa mostra, visibile fino al 7 ottobre 2017, Valentina Rosset ci pone davanti ad una sfida, non lavori in cui ci fornice una soluzione, ma lavori in cui ci fornisce varie interpretazioni, filtrate da tutto quello che è il nostro essere.  Basta poco per cambiare prospettiva ed andare OLTRE, quindi tiriamo il freno del nostro treno interiore che viaggia spesso a velocità incredibili facendoci giudicare frettolosamente tutto ciò che nella sua pazza corsa incornicia.

 

T.F. Giffone

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Per vedere il resto, dovete passare! C’è tempo fino al 7 ottobre 2017

 

 

 

La bellezza nell’ordinario

 

Come ci insegna un film cult del cinema francese, la bellezza e l’essenza della vita spesso si trovano nelle piccole cose.

In un mondo abitato perlopiù da persone che ambiscono a vite scintillanti, circondate da beni costosi e che esprimono lo status simbol di colui o colei che li indossa, inauguriamo una piccola mostra in cui i valori sono diametralmente opposti.

Serena Mabilia, giovane illustratrice vicentina, sabato 23 settembre alle ore 18,00, ci invita a scoprire venti semplici momenti di felicità attraverso l’esposizione delle tavole originali del libro auto prodotto La bellezza nell’ordinario. 20 semplici momenti di felicità. Momenti che ognuno potrebbe vivere in ogni istante della giornata, all’interno della propria casa o a pochi chilometri da questa.

Le venti illustrazioni, realizzate a matita colorata, vogliono far rivivere quelle sensazioni ed emozioni che spesso diamo per scontato. Disegni puliti, leggeri ed essenziali racchiusi in un libretto in cui ognuno dei visitatori potrà riscoprire il proprio momento di semplice bellezza ordinaria ma magari trascurata.

Il progetto ha ricevuto la Menzione Speciale della Giuria al XV Internationaler Kinder – und Jugendbuchwettbewerb “Quale allegria!” di Schwanenstadt (Austria). 

BIOGRAFIA

Serena Mabilia è nata a Bassano del Grappa (Vicenza) nel 1994, vive e lavora a Vicenza. SI considera una fervida disegnatrice sin da bambina, con la testa tra le nuvole e si è laureata in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia; nel frattempo ha seguito molti corsi della Scuola Internazionale d’Illustrazione di Sarmede, grazie alla quale ha avuto la possibilità di avvicinarsi al mondo dell’illustrazione per l’infanzia e di conoscerne il linguaggio e la poesia. Il sogno di fare l’illustratrice se lo porta dietro da quando è bambina.

Ha partecipato a diverse mostre collettive e i suoi disegni sono stati selezionati in alcuni concorsi di illustrazione in Italia e all’estero. Dal 2016 svolge laboratori creativi per bambini presso alcune scuole elementari di Vicenza.
Fondamentali per la sua crescita artistica sono stati i alcuni dei  maestri incontrati durante il suo percorso con Marina Marcolin e Giovanni Manna, con i quali ha approfondito la tecnica dell’acquerello. Gran parte della sua produzione è stata realizzata ad acquerello, mentre oggi preferisce utilizzare la matita colorata. Il suo mondo è molto colorato ed il suo immaginario si nutre delle poesie di Emily Dickinson, dei film di Wes Anderson e delle fotografie di Tim Walker.

Fra i suoi tanti desideri vi è anche quello di poter dare il suo contributo tramite le immagini, e con esse di riuscire a trasmettere belle emozioni.

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Swimming Series

Prima della pausa estiva Mirror propone una mostra dal sapore fresco ed estivo.

Venerdì 14 luglio alle ore 19.00 inaugura Swimming Series, mostra personale di Luisa Tosetto.

L’esposizione, a cura di Teresa Francesca Giffone,  proporrà una serie di illustrazioni digitali ispirate al mondo del nuoto.

Le nuotatrici non sono solo rappresentate nella veste di sportive, ma anche come figura che trova profonde radici nella cinematografia holliwoodiana anni ’50, espressione propria del divismo. E le qualità migliori delle nuotatrici che troviamo nelle illustrazioni qui proposte sono grazia, leggerezza e coordinazione, atlete che si preparano in maniera impeccabile al tuffo perfetto.

La fonte d’ispirazione di Luisa Tosetto  è fortemente legata al vissuto stesso dell’artista, la frequentazione quasi giornaliera della piscina, l’acqua come  elemento quotidiano, un momento intimo e personale. Nonché l’osservazione diretta della disciplina a cui sono sottoposti i nuotatori stessi.

L’acqua elemento metaforico che potrebbe essere avvicinato alla vita. Elemento primordiale in cui noi stessi ci siamo formati, elemento che ci tiene a galla, ma che al contempo nel nuoto ci spinge a perseverare lottando contro la resistenza stessa dell’acqua.

La mostra rimarrà in programma fino al 12 agosto 2016 con i seguenti orari: dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30.

Ingresso libero

LUISA TOSETTO

Luisa Tosetto, in arte La Tos, è una grafica e illustratrice italiana nata a Torino nel 1981, cresciuta a Vicenza, e al momento residente nella provincia di Venezia.

Il suo corso di studi è stato piuttosto ricco e variegato: ha iniziato con il restauro, proseguito con Scienze della comunicazione, e approfondendo gli studi sull’illustrazione con un Master presso l’Università di Padova, arrivando alla grafica in modo trasversale, attraverso all’illustrazione digitale. Da cinque anni Luisa collabora con Kite Edizioni, la casa editrice indipendente che si occupa di illustrazione per l’infanzia. Da poco ha aperto l’agenzia di comunicazione: THEDI.

Esposizioni:

Associazione Voyager Astronave – Settembre 2015 –  Pojana Maggiore

Orso a Pieve – gennaio 2016 – Schio

Associazione Arti Visive Riviera del Brenta – Marzo/Maggio 2017 – Comune di Dolo

Quilombo – Aprile 2017 – Prato

Zamunaro Boutique – Giugno 2017 – Camisano Vicentino

Eventi e Collaborazioni:

Collaborazione con Lahar Magazine

Collaborazione con Futura – Newsletter Corriere della Sera

Lago Film Fest 2016 – selezionata per il progetto Diciottocchi

Italianism Il design della parola – La Parola ai designer 2017 – selezionata da Lahar magazine

FRUIT exhibition – gennaio 2017

Ratatà Festival – Aprile 2017

Segnalazioni:

Osso Magazine: http://ossomagazine.com/filter/Luisa-Tosetto

Picame: http://www.picamemag.com/luisa-tosetto/

Polpettas: http://www.polpettas.com/luisa-tosetto-swimming-series/

Cosebelle: http://www.cosebellemagazine.it/swimming-is-the-new-black-tendenza-moda-nuoto-nuotatrici/

A misura di bimbo: https://amisuradibimbo.com/2017/06/10/trend-20172018-nuoto-swimmers-are-in-the-air/

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Inchiostro digitale

Nell’ambito di ILLUSTRI FESTIVAL vi presentiamo il nostro evento OFF

Bi-personale di Chiara Ghigliazza e Davide Abbati a cura di Michela Meggiolaro
9 giugno – 8 luglio 2017
INAUGURAZIONE venerdì 9 giugno ore 19.00

In occasione di Illustri Festival 2017, Mirror propone una bi-personale di due giovani illustratori milanesi: Chiara Ghigliazza e Davide Abbati. Nonostante il loro diverso approccio all’illustrazione, la mostra Inchiostro digitale pone l’attenzione su come le loro illustrazioni raccontino una storia.

In particolare, il progetto di Chiara Ghigliazza per la comunicazione del programma Artists in love di Sky arte celebra tutto il fascino dell’incontro tra l’amore, l’arte e la creatività, passioni dirompenti soprattutto quando si uniscono. IN-CA-VO è, invece, il progetto che Davide Abbati ha intrapreso con la sceneggiatrice e scrittrice Maddalena Oriani. È uno scambio di visioni tra illustrazione e prosa, un esperimento di narrazione.

Orari di apertura:
da martedì a sabato
10.00-12.30 / 16.00-19.30

Ingresso libero

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Grafica di Valentina Rosset!

C’è sempre tempo per scoprire le immagini della fantasia

Sul filo di lana sono arrivata! Ultime ora de Le immagini della fantasia che ha chiuso proprio gli ultimissimi giorni di un gennaio che mi è parso lunghissimo. La bella mostra che ha animato il borgo di Sàrmede per questo lungo periodo. Famiglie, scolaresche, insegnanti, illustratrici e tutti coloro che amano alla follia l’illustrazione si sono trovati in uno dei punti nevralgici di questa pratica che è sempre più seguita…ed io mi chiedo quando abbiamo perso in Italia questo legame.

Ma insomma i motivi sono sempre tanti per arrivare a Sàrmede, ma questa volta un motivo in più! A tenere un corso di due giorni Mara Cozzolino, si la nostra protagonista del mese di dicembre. Un modo per salutarci e per progettare nuove opportunità. Proprio osservando gli assorti partecipanti e beandomi nell’osservazione del rito di intagliare ma soprattutto la non banale scelta del colore. Comprendendo la mia assoluta incapacità di tracciare un segno, ma molto più probabilmente rischiare di tranciarmi un dito.

Ognuno ha i suoi talenti, a patto di trovarli, ma spesso mi accontento di vederlo applicato all’abilità di altri, che sia durante un corso oppure nella visione delle tavole originali.

Saluto Mara, con la promessa di ritrovarci con le nostre rispettive mezze metà per pranzo  e via alla scoperta di Sàrmede delle meraviglie.

La regola aura per me e mio marito è quella che in qualsiasi posto in cui conosciamo è quello di lasciare sempre qualcosa di non visto, che ci sproni di ritornare. Quindi prima della mostra degli illustratori un salto a conoscere Štĕpán  Zavřel più da vicino.

E’ proprio dove attualmente ha sede il municipio del comune di Sàrmede. Qui l’impronta del maestro ma anche delle persone che hanno voluto rendergli omaggio è visibile e dev’essere strano e forse rilassante lavorare tra tanti colori. All’ultimo piano dell’edificio ecco qui le svariate tavole che lo stesso Štĕpán ha realizzato, per libri che ancora sono pubblicati, ma non solo, porta propria la sua impronta. Infatti la Bohem Press è stata fondata da lui e da Otakar Bozejovsky! Una vita rocambolesca, quella di Zavřel che scappa dalla sua terra, la cecoslovacchia e arriva dopo esperienze professionali e formative, da Roma a Londra proprio nella frazione Rugolo di Sàrmede.

Le sue illustrazioni però non hanno mai rinunciato alle sue radici e avvicinarsi alle sue opere è fare un salto in un modo molto dissimile da quello delle fiabe russe. L’oriente fatto della preziosità dei colori e dalla luce profusa da essa si espande evanescente in tutto i fogli. Questo accade ancor di più quando lo splendore si accosta a quello di Venezia.

Diamo invece uno sguardo alla mostra della Casa della fantasia! Come ogni anno si sceglie un illustratore ospite e quest’anno tocca a Guido Scarabottolo. Quante volte ho scelto il libro in base alla copertina? e molte volte mi è capitato di sceglierlo proprio in base a quelle realizzate da lui. Credo parecchie visto che per molto tempo è stato art director per le edizioni Guanda, e le sue creazioni arrivano quindi anche nelle più importati riviste italiane e straniere. Ma è sempre bello poter vedere quei titoli che sono in libreria e che ho la possibilità di sfogliare e magari consigliare a qualcuno

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Passando al primo piano ecco che lo splendore si apre davanti ai miei occhi e rivedo ma anche conosco per la prima volta fantastici nuovi illustratori che non possono lasciare indifferente. Anche quest’anno accanto ad una bella rappresentanza italiana si accostano molteplici altri Paesi per un ventaglio di 30 artisti diversi.

Una delle mie tante contraddizioni consiste nel mio rapporto con la natura! Ho il polline di nero carbone, ogni volta che mi regalano una pianta parlo con la diretta interessata dicendole apertamente che se si arrangia bene altrimenti avrà vita breve, ma ecco che appena si aprono davanti a me erbari o simili mi incanto e resto a contemplarli. Pertanto come restare indifferente a Moi, Canard (Editions Cambourakis) l’opera illustrata da Fanny Dreyer e adattata da Ramona Badescu (non la nostrana Badescu). L’anatroccolo è quello che racconta prima di tutti Hans  Christian Andersen. Il piccolo anatroccolo è seguito dal momento in cui si schiude l’uovo e deve necessariamente cercare il proprio posto nel mondo. E vogliamo parlare del foglio in cui si trovano tutte quelle magnifiche specie? Una scoperta davvero emozionante.

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Simona Mulazzani invece firma le tavole che illustrano il libro Scrivila la guerra, con il testo di Luigi Dal Cin (Kite edizioni, libro nato in occasione del Centenario della Grande Guerra, su iniziativa della Fondazione Štěpán Zavřel di Sarmede e grazie al sostegno della Regione del Veneto). Una storia più attuale che mai e che serve a non perdere la memoria collettiva. Del resto noi stessi, e di conseguenza i ragazzi, vivono indifferenti quello che succede intorno a noi e quindi ancora di più serve un testo che ricordi. La storia è quella di un padre che ha avuto la fortuna di tornare dalla Grande Guerra e regala al figlio un quaderno in cui l’invita a raccontare a parole sue quello che ha vissuto di questo importante conflitto. Non un testo di fantasia ma basato su documenti di archivio, ricordandoci che la guerra è stata vissuta anche da tanti bambini, che avevano già gli strumenti per poter ricordare questo terribile avvenimentoimg_6337

Fuori dalla bidimensionalità della pagina dell’illustratore si collocano le istallazioni di Isabel Hojas, la prima tra le artiste cileni presenti in mostra. La sfida che l’artista si mette davanti non è semplice, illustrare la poesia, genere letterario già di difficile interpretazione. In più la faccenda s complica se il poeta prescelto, Nicanor Parra, definisce la sua opera Antipoesia ed è in più un’artista visuale. Il lavoro realizzato a stretto contatto con questa personalità forte e creativa è scaturito poi in una scelta materiale ben precisa, che si distanziano dal materiale tradizionalmente artistico e attingendo dalle minuterie e dai materiali trovati in ferramenta, la traccia della matita è stata invece sostituita dal fil di ferro che obbliga ad avere forme semplici e precise. La raccolta, pubblicata in Cile nel 2013, vede l’illustrazione con questo metodo di 20 poesie.

Dal Cile all’Italia e alla Francia, con l’illustratrice Tiziana Romanin e il testo di Didier Lévy il bel libro Franz, Dora e le petite file et sa poupée, pubblicato dall’editore francese Sarbacane. Sicuramente una storia poco nota, quella di un Franz Kafka che ormai si trova alla fine della loro vita, scoraggiato e non trovando più conforto nemmeno nella scrittura. Ma qualcosa cambia quando in un limpida giornata di sole, Franz con la compagna Dora passeggia per le strade quando sono colpiti dalla disperazione della piccola Ingrid che durante il gioco, nel parco, ha perso la sua bambola. Così Franz per porre fine alla sua disperazione inventa per lei una storia. La sua bambola è partita per un viaggio e da allora l’impegno di Kafka sarà quello di scrivere ogni giorno una lettera a Ingrid che racconta i mirabolanti viaggi che la bambola viaggiatrice ogni giorno compie.

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Il libro di Cristina Bellemo e Mariachiara Di Giorgio, pubblicato in Italia da Topipittori è partito dalla poesia, in particolare dal seguente passo scritto da Wislawa Szymborska  

“su alcuni grava l’obbligo di pagare le ali”

Il protagonista è il signor Guglielmo, che un giorno in giardino trova due ali, qualcosa di inaspettato! Nel tentativo di trovare il proprietario ma finisce per scoprire qualcosa di straordinario. Tutto questo è Due ali.

Altre illustrazioni altre storie! Ed è la volta delle illustrazioni che escono dal mondo più tradizionale dell’infanzia per arrivare a scoprire il mondo degli adulti. Come accostandosi alle tavole dell’artista cileno Claudio Romo che ha pubblicato per la casa editrice Logos, Viaggio nel fantasmagorico mondo di Apparitio Albinus. Le tavole ci fanno immergere nel mondo in cui creature misteriose, panorami straordinari, fatte di numerose ambientazioni diverse che non sono composti dal naturale immaginario. Un libro che, appare anche nelle motivazioni della scelta dei curatori, si pone a metà strada tra un bestiario medievale e il catalogo di curiosità di un eccentrico collezione del passato.

Di carattere scientifico invece il libro, edito da Topipittori, dal titolo Sei zampe poco più di Geena Forrest. Noi da Mirror la conosciamo di persona, e ancora non siamo riusciti ad averla! Ma intanto mi incanto a vedere i suoi insetti. Un libro nato dalle curiosità dei più piccoli verso le cose ancora più piccole. Lo ammetto io gli insetti se posso li evito, ma non nascono che presentano delle caratteristiche davvero uniche e affascinanti. I colori ad esempio, la forma dei corpi, la funzione che hanno le zampe o le antenne. Quindi perché non assecondare questa tendenza, della scoperta di esseri apparentemente senza uno scopo così da appassionare ad una materia non comune.

Si va in Spagna a conoscere Il sogno (titolo originale in spagnolo) del libro scritto da Antonio Ventura e Jésus Cisneros. Ci immergiamo quindi in una foresta dove il protagonista è un albero di betulla che si incanta nell’ascolto di un canto di un’uccello. Ma nella sua immobilità la betulla vive e si sposta grazie alle creature del bosco e al loro canto. Come l’illustratore stesso dice, è il rappresentare il canto la vera sfida, e lo fa basandosi su quegli artisti che hanno ricercato il suono in un dipinto. In particolare nel caso di Cisneros in Paul Klee!

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Il paese ospite quest’anno è il Cile e anche nella sezione Panorama il Cile ha trovato una buona rappresentanza.  Si parte dalla figura di Gabriela Mistral, poetessa e premio nobel per letteratura nel 1945 per arrivare alla figura di Luis Sepùlveda autore della celebre “Gabbianella e il gatto”, ma nel ricco panorama di questo paese così lontano e affascinante merita un posto il famoso Memory cileno, un gioco per conoscere i dodici animali caratteristici del Cile. Sono sei gli illustratori chiamati a illustrare due animali certo non molto europei, come il Lama (Guanaco), Balenottera azzurra (Ballena saul) oppure il Condor. Il gioco è stato realizzato da ELSE edizioni in collaborazione con Plop!Galería spazio di Santiago del Cile specializzato nella diffusione dell’illustrazione.

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Anche se gli spazi di Sàrmede si chiudono fino a questa estate, la mostra viaggia ed dal 12 febbraio la trovate a Monza!

Andare nel profondo

 

Dal 15 ottobre al 5 novembre 2016 presso la Galleria Libreria Mirror si è inaugurata la mostra personale di Ester Chilese intitolata Nel profondo degli elementi.

Le suggestioni nate per questa mostra sono numerose, ma soprattutto è il concetto di profondo che ha investigato l’artista.
Il profondo può essere inteso in maniera diversa e spesso contrastante, ad esempio come un elemento sconosciuto e per questo spesso fonte di paure. Ma perché non vedere il profondo come un’opportunità per poter scoprire cosa si nasconde di meraviglioso e inaspettato?
Dal profondo derivano molteplici cose, ad esempio l’ispirazione, elemento essenziale per qualsiasi avventura della nostra vita. Dal profondo infatti, arriva l’ispirazione che permette ad Ester di creare le sue ambientazioni.
Ogni elemento nasconde un proprio profondo e pertanto caratteristiche uniche, che non aspettano altro che essere esplorate:

L’elemento dell’acqua si fonde con il profondo marino, il quale nasconde non solo insidie ma soprattutto panorami e ambientazioni colorate e preziose.

L’elemento dell’aria che si espande nel profondo del cosmo, in cui l’uomo è spinto verso territori inesplorati.

L’elemento della terra ci spinge invece all’interno del mondo vegetale, il profondo del bosco odoroso d’umidità e di linfa. Luogo di immersione della fantasia per eccellenza, il bosco rappresenta l’ideale palco in cui ogni fantasia sembra materializzarti ed ogni elemento naturale può assolvere alla funzione che gli attribuiamo.

L’ultimo elemento è rappresentato dal fuoco e da quel magma che giace a diversi chilometri dai nostri piedi. Quel profondo è sorprendente! Un viaggio quello al centro della terra che potrebbe ispirare ma anche atterrire il più intrepido esploratore e che nasconde, come negli altri casi, mondi nascosti ricchi di meraviglie.

Sono proprio questi elementi che sono alla base dell’arte di Ester dalla quale lei attinge per realizzare i suoi dipinti scanditi da diverse ambientazioni. La mostra si configura come un work in progress in cui la pittura si fonde anche con la musica, che negli eventi che scandiscono il periodo di mostra sarà tra le protagoniste
Tra le opere esposte anche le tavole che Ester ha realizzato come illustrazione per il libro Scienza della fantasia, scritto da Davide Coreo Borga (Codice edizioni, 2015).

ESTER CHILESE

Classe 1984, Ester Chilese nativa di Zevio, ma residente a Vicenza, è una graphic designer e illustratrice diplomata in Visual Design presso l’Istituto superiore per le industrie artistiche di Urbino. I campi di applicazione della sua arte sono la creazione di una identità visiva per aziende private ed eventi culturali e applicati alla comunicazione tramite social. Ha al suo attivo numerose esposizioni. Inoltre le sue illustrazione sono pubblicate per accompagnare libri e riviste di design per il web e non solo.

Il fuoco, tra gli elementi profondi

ATTENZIONE IL WORKSHOP E’ RIMANDATO A SABATO 29 OTTOBRE CON LE MEDESIME CONDIZIONI. PER INFO E PRENOTAZIONE MIRRORVICENZA@GMAIL.COM

Il primo evento collegato alla mostra personale di Ester Chilese Nel profondo degli elementi è un workshop condotto dall’artista stessa che farà un passo in avanti nel completamento dell’opera. Verranno utilizzate alcune tecniche sperimentate da Ester come il collage e lo stencil.

Il workshop è aperto ad un pubblico adulto e si terrà Sabato 22 ottobre dalle 15.30 alle 18.30 presso Mirror in Contrà Porta Santa Lucia 16/18

Il workshop comprende una quota di partecipazione di 7 euro, partirà con un minimo di 5 partecipanti.

Per info e prenotazioni scrivere a mirrorvicenza@gmail.com
(le prenotazioni si accettano fino a sabato mattina alle ore 11.00)

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Caffi, Fior e dulcis in fundo la botanica di Katie Scott

Prima ed ultima domenica del mese libera e si cerca di vedere quello che si è perso nei giorni clou di grandi eventi.

Quindi direzione Treviso per vedere alcune mostre, tra quelli ancora in corso, che rientrano tra le manifestazione del Treviso Comic Book Festival. In particolare non volevo perdermi due che adesso mi accingo a raccontarvi.

Prima tappa il Museo “Luigi Bailo” rinnovato museo civico trevigiano che ospita le collezioni d’arte contemporanea (…più che moderna) tra cui spicca l’importante raccolta di Arturo Martini. In occasione dell’edizione 2016 del TCBF intitolata Let’s Grow, al piano terra viene ospitata la mostra Da Caffi a Fior curata da Carlo Sala.

La mostra mette in relazione l’arte di Ippolito Caffi (1809 – 1866), artista che usa il colore, cifra stilistica storica per Venezia e che ben presto capisce la sua vocazione di vedutista e reporter. Un periodo storico, quello vissuto da Caffi, che si caratterizza per il patriottismo che spinse anche il nostro pittore a partecipare attivamente alle battaglie contro l’Austria. La cifra coloristica si avvicina a decenni di distanza, anzi più di 100 anni da un artista che si avvicina ad una cultura figurativa e coloristica fantastica, Manuel Fior, classe 1975 e studi di architettura alle spalle, oggi risiede a Parigi. Vite simili anche negli spostamenti, nelle avventure e nell’esigenza tutta settecentesca e ottocentesca di riprendere dal vero panorami, monumenti e sensazioni che ritornano successivamente in opere compiute.

I dipinti in mostra, della stessa collezione del museo di Treviso, di Ippolito Caffi sono Benedizione di PioIX dal Quirinale di notte del 1848, entrano in relazione con le tavole inedite che Fior sta realizzando per un progetto che rimane ancora segreto, in cui l’unica certezza è l’ambientazione veneziana Festa notturna  con fuochi e Notturno di San Giovanni e Paolo a Venezia entrano in relazione con le tavole originali de La Signorina Else tratta dalla novella del 1924 di Arthur Schnitzler e pubblicato da Coconino Press (2009) e Cinquemila chilometri al secondo, sempre pubblicato per la Coconino Press nel 2010. Ed infine il dipinti di Caffi dal titolo Ascensione in mongolfiera nella campagna romana del 1847 si accosta alle tavole originali de L’intervista pubblicato da Coconino Press nel 2013.

Vedere da vicino le tavole originali è sempre emozionante e come nel caso dei vecchi provini a contatto, si capiscono molte cose del processo creativo di un illustratore e dei cambiamenti o aggiunte che in corso di pubblicazione possono modificare qualche dettaglio.

La mostra è aperta fino al 23 ottobre 2016 durante gli orari di apertura dello stesso museo, compreso nel biglietto d’ingresso, quindi anche un buon motivo per vedere il resto delle collezioni.

Piccola passeggiata per Treviso per raggiungere la mostra allestita presso lo Spazio Paraggi, con l’illustrazione botanica dell’illustratrice inglese Katie Scott. Cosa mi affascina della natura, il fatto che io non riesco a capirla…e a coltivarla! Avere la pazienza di far crescere, accudendola giorno per giorno…beh io sono la classica persona che vorrebbe tutto subito e aspettare la stagione adatta per vedere i fiori e i frutto devo dire che non fa per me…anche se l’esperienza di Mirror mi ha costretto ad aspettare il tempo giusto e la maturazione dei suoi fiori…

Prima nota per lo spazio, un posto interessante, spazioso in cui le molte illustrazioni presenti davano proprio l’aria di uno spazio in cui la linfa e la clorofilla faceva respirare a pieni polmoni. I dettagli di ogni tavola, non solo botanica ma anche Animalium, in cui animali generalmente poco affascinanti assumono una connotazione decorativa e simpatica. In altri casi nelle classiche campane di vetro, degno dei più interessanti cabinet degli intellettuali e scienziati del passato, si creano micro mondi in cui la natura rigogliosa e affascinante non sembra soffocata dal vetro che gli limita lo spazio. Il suo ultimo libro, Botanicum è nato dalla collaborazione con il Kew Gardens di Londra e con molti dei loro botanici.Un lavoro di catalogazione che ha compreso 160 piante di interesse storico. Per il  momento il volume è pubblicato solo dalla casa editrice della stesso giardino botanico, ma speriamo in qualche editore italiano che voglia replicare questo gioiellino anche da noi. Vi consiglio inoltre questo articolo dedicato a Katie e non solo, realizzata da Il sole 24 ore che entra nelle ispirazioni dell’artista stessa…